Home RECENSIONI Phoebe Bridgers – Stranger In The Alps

Phoebe Bridgers – Stranger In The Alps

Phoebe Bridgers è biondissima, giovanissima e – francamente – anche bellissima. Tutte informazioni assolutamente irrilevanti. Che non varrebbe neanche la pena di menzionare, scherzosamente, se non fosse – com’è – anche bravissima.

Ricapitolando: Phoebe è nata nel 1994, ha dunque 23 anni e un solo EP pubblicato per la PAX-AM Records di Ryan Adams in discoteca. Vive a Los Angeles, ha frequentato la Los Angeles High School for the Arts e quest’estate ha firmato un contratto con la Dead Oceans, etichetta che ha dato alle stampe questo suo esordio: Stranger In The Alps. Un po’ Torres, un po’ Julien Baker (ma un pizzico più brava), la cantautrice statunitense redige un diario schietto, grezzo, verrebbe da dire – azzardando un tantino – puro.

Non è assolutamente un caso il fatto che nell’album sia presente una cover (alla fine, peraltro) di Mark Kozelek, You Missed My Heart. Non è un caso perché la scrittura della Nostra spesso si avvicina allo stream of consciousness più controllato dell’ex Red House Painters, con lodevolissime note di merito.

Prendiamo Funeral, ad esempio, che inizia così: I’m singing at a funeral tomorrow / For a kid a year older than me / And I’ve been talking to his dad; it makes me so sad / When I think too much about it I can’t breathe”. O la preziosa Would You Rather, in duetto con Mr. Conor Oberst (Bright Eyes): Come to find out / I’m a can on a string, you’re on the end / We find our way out / Of a suicide pact of our family and friends / In the background I’ll be waiting”.

Da Smoke Signals alla reprise dello stesso brano, che chiude l’opera, appare cristallino il potenziale di un’artista che probabilmente non ha ancora l’asso nella manica per vincere la partita all’heads up, ma che sa giocare bene le sue mani. Forse le toccherà ancora sedersi al tavolo parecchie volte prima di uscire trionfante da un torneo. O forse, affinando le indiscutibili doti con un carattere maggiormente distinguibile, potrebbe far fuori tutti al prossimo giro. En garde.

(2017, Dead Oceans)

01 Smoke Signals
02 Motion Sickness
03 Funeral
04 Demi Moore
05 Scott Street
06 Killer
07 Georgia
08 Chelsea
09 Would You Rather
10 You Missed My Heart
11 Smoke Signals (Reprise)

IN BREVE: 3,5/5